La voce del cuore

Milena Petrovic ha scritto questa lettera che mi ha emozionato tanto, è stata per me un grande insegnamento. Una storia di guerra, di cuore e amore. Non voglio aggiungere altro perchè ogni mia parola è superflua e la lettera è bellissima.

Vorrei descrivere questo viaggio che ho fatto per la Pasqua, piccolo  paese  dove sono nata,  distrutto dalla guerra negli anni novanta, il tempo sembra essersi fermato per sempre li, dopo guerra appartiene ai musulmani, anche li mi sento quasi straniera.  Probabilmente siate abituati sentire parlare di luoghi  distrutti da serbi , sono serba, non amo parlare di questi termini di divisioni ma fa parte della mia storia, sono cresciuta al insegna dell’ amore , ma ma purtroppo ho subito molte ingiustizie per la mia appartenenza , mi è stato detto in faccia tante volte. Persino anch’io ho finito per non accertarmi piu`, di voler strapare quelle radici del dolore, in quegli  anni il tempo mi sembrava, senza tempo, ho abbracciato la pittura per salvarmi, scrivere faceva parte gia` di me… Questo paese e stato distrutto, reso quasi al suolo dai musulmani, intendo quelli che portavano l’ odio , ho amici di diverse nazioni,  tutta gente di buona volontà.

Sono una come tanti nati in questo luogo, per dieci anni non abbiamo  potuto vedere casa, tutti i  parenti era permesso solo vederli nei sogni. Come le rondini dal un posto al altro per sopravvivere . Sara` anche vero quello che dicono che tutto nella vita sia una nostra scelta, può darsi, ma mi rendo conto è stata una scelta molto difficile. Il pensiero che anche Gesù era uno stranierò mi alleggeriva situazione nei momenti di sfiducia e dubbi . Ora lo vivo in modo diverso, cerco di spiegare la mia verità, a chi vuole ascoltarmi , ho imparato che le persone sentono quello che vogliono sentire, interpretano come li sembra giusto, altri sono “liberi” di esprimersi come vogliono. Non posso vantarmi che il paese sia grande, importante e non ha monumenti storici, si prega nella chiesa povera, l’ altra  sta nell lago, come possa avere, per secoli invaso da Turchi, Tedeschi e tanti altri travestiti da salvatori… Non offre comodita ma per me è bellissimo, ha un  lago, diviso anch’ esso, una natura pura nonostante tutte le radiazioni che ha subito.

Le persone come le perline disperse per il mondo, molte altre diventati Angeli nel cielo, quelle poche persone ritornate vivono nelle condizioni difficili senza un negozio, un piccolo mini bus li collega con la città, le strade non si aggiustano mai. Ci sono delle  persone di buona volonta  che non ci cascano alle divisioni politiche, ho visto anche sguardi pieni di odio, ci riconosciamo con il saluto, tra loro si  salutano in diverso modo. Mi piace osservare le persone, i mendicanti e incontrare i loro sguardi che parlano silenziosamente, di  una gratitudine e benedizione fata dei loro cuori. Mi ricordo di una bambina seduta accanto  me nell’ bus, molto timida per essere disturbata da mia macchina fotografica, intorno al colo portava collana un cuore bianco in mezzo attraversato con filo con delle perline colorate , quando non la guardavo mi guardava con due occhi bellissimi blu come il celo, un altro bambino portava mezza luna e stella, terzo bambino copriva testa con la felpa penso aveva paura di strada come sia fata , mi ricordo quando avevo la sua età  avevo anch’ io paura mentre viaggiavo .

Un giorno ero seduta sull balcone ad amirare natura, vedevo una dona contadina, coraggiosa e di come aiutava suo marito a fare i lavori pesanti , avrei voluto parlre con lei ma era seduta in alto, mentre il trattore caricato strapieno, dondolava viaggiando sulla strada rovinata da un tempo doloroso.

L’ incontro con mia amica che non vedevo da 20 anni e stato, toccante . Dona senza grandi scuole, ma con grande cuore,  era sposata con  medico e mi diceva che durante guerra è stata accanto a lui tutto il tempo. Lui se ne andato 5 anni fa , lei mi mostrò le foto quasi tutte scatate sulla sua tomba , tutte le domenice va a visitare la sua tomba…

Nelle noti mi tornava paura, il nostro cane, un pastore tedesco se ne andato a febbraio, mia madre soffre ancora, la capisco, era delizioso, inteligente gli mancava solo parola, ci sentivano piu`sicuri con lui.

Mio padre ha proprio ragione usa dire che la Bosnia è come come una pentola c’è di tutto …Voglio dire anche che nei Balcani la gente è capace di dare al prossimo anche suo pezzo di pane .
Tornando in Svizzera l’autista del bus, era Croato, eravamo  di entie diverse, ci prendeva in giro dicendo “Siate nelle mie mani “.
Un grazie a chi legge queste mie parole , un grazie a te Maria, un grazie alla  vita … univesso .. !
Un abbraccio
Milena

 

Ti mando questi cuori , uno  si è creato sull’  balcone dove vive mia sorella Marina con la sua famiglia , mi dicevano probabilmente dall’ freddo che cera in questo inverno.

 

………………….. mi chiedevo se ancora in questo luogo esiste l`amore, guardavo ma non vedevo piu`. La voce di mia nipote mi riportava al presente : “Guardate che bell cuore” . Questa foto ha fato lei.

viaggio in bosnia per Pasqua

Belgrado

 

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